Maria Elena: mi sono trasferita nella bellissima Maiorca

Maria Elena, originaria di un paesino delle Marche, in seguito anche a delle disavventure professionali ed economiche, a un certo punto ha cominciato a sentire il bisogno di lasciare l’Italia. “Ho seguito un percorso ordinario, come quello che hanno milioni di persone: ottimi voti a scuola, il ‘fidanzato perfetto’, essere ‘la brava figlia’ che qualsiasi genitore vorrebbe avere…” racconta la donna, che ora vive a Maiorca con il compagno, “Dopo qualche tempo ho iniziato a viaggiare da sola: appassionata di lingua inglese, ho intrapreso il mio primo viaggio da sola (di circa 20 giorni) in Inghilterra.

Poco tempo prima di scegliere questa meta reincontrai una compagna universitaria che nel frattempo si era sposata e aveva deciso, assieme al marito, di trasferirsi a Cambridge.”

Proprio grazie a questa coppia di amici, Maria Elena ha potuto vedere i pro (ma anche i contro) della vita all’estero e il bisogno di cambiare Paese ha cominciato a farsi davvero forte, anche se ha esitato a lungo per non allontanarsi dalla sua amata famiglia. Ora che vive a Maiorca, Maria Elena vorrebbe diventare guida turistica o comunque lavorare nel settore del turismo e dei viaggi.

A chi sogna di trasferirsi sull’isola suggerisce di passarci più di una settimana, per capire come funzionano le cose, di fare bene i calcoli (i costi per gli affitti, ad esempio, sono aumentati) e, soprattutto, d’imparare il catalano perchè, senza saperlo parlare, la vita sull’isola è più dura.

Maria Elena Mangani

Ciao Maria Elena, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Sono Maria Elena, vengo dall’Italia e sono originaria di un paesino delle Marche, Auditore. Fino a poco tempo fa, vivevo in Romagna, dove ho sempre abitato.

Ho seguito un percorso ordinario, come quello che hanno milioni di persone: ottimi voti a scuola, il ‘fidanzato perfetto’, essere la ‘brava figlia’ che qualsiasi genitore vorrebbe avere…

All’età di 16 anni, spinta da una visione idealistica della professione scelta, ho deciso che sarei diventata dottore commercialista e che, entro i 30 anni, avrei aperto un mio studio commerciale e così è stato. Ho iniziato a lavorare in uno studio commerciale part-time, passando il resto del tempo a studiare e arrivando alla laurea nel 2010. Ho subito iniziato la pratica professionale e continuato il mio percorso lavorativo all’interno dello stesso studio per anni, sempre desiderando qualcosa di più, qualcosa di mio.

Ma la vita non sempre ci rende facile il cammino. All’età di 27 anni, dopo una vicenda poco piacevole in famiglia, per la quale abbiamo perso tanto a livello economico, nel giro di pochi mesi persi anche il lavoro.

Da lì cominciò tutto il mio percorso lavorativo e decisi di buttarmi nella libera professione.

Non rinnego nulla, tutte le scelte fatte mi hanno permesso un’enorme crescita personale, rendendomi quella che sono oggi, assieme a una compagna di viaggio che per anni ho chiamato “socia”.

Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?

Dopo anni di libera professione, stress, periodi di depressione e totale smarrimento, ho trovato tanto conforto e benessere nel praticare la meditazione e, partecipando a gruppi residenziali di crescita personale, ho potuto davvero lavorare su me stessa diventando una donna forte e indipendente.

Dopo qualche tempo ho iniziato a viaggiare da sola: appassionata di lingua inglese, ho intrapreso il mio primo viaggio da sola (di circa 20 giorni) in Inghilterra.

Poco tempo prima di scegliere questa meta reincontrai una compagna universitaria che nel frattempo si era sposata e aveva deciso, assieme al marito, di trasferirsi a Cambridge.

Spinta dalla voglia di cambiare Paese, intrapresi quel viaggio con meta finale un periodo dalla mia amica a Cambridge, proprio con lo scopo di capire come fosse vivere all’estero e a quali difficoltà sarei andata incontro. Grazie a questa coppia di amici, ho potuto capire quanto è arretrato il nostro Paese e, per la prima volta, non mi sono sentita a mio agio nel tornare a casa. Vedere condizioni di lavoro migliori, servizi accessibili, ma anche ritmi un po’ più serrati – perché ci sono pro ma anche contro in tutte le situazioni – mi ha fatto maturare, negli anni, un desiderio di lasciare l’Italia.

Mi ha sempre frenato un solo e unico pensiero, quello di abbandonare la mia famiglia, che amo tantissimo, e che penso sia una delle motivazioni fondamentali che mi hanno spinta a provare e riprovare in Italia e a “resistere” alla voglia di partire definitivamente.

Ora vivi a Maiorca. Cosa ti ha fatto scegliere di trasferirti proprio lì?

Viaggiare ha alimentato per anni il mio desiderio di evasione dalla routine e di arrivare a una svolta nella mia vita così, nel 2022, ho rinunciato per sempre al mio sogno di gestire il mio studio commerciale, che si era rivelato di difficile realizzazione e molto duro se sei donna e, soprattutto, giovane.

Dopo aver ceduto tutto il frutto del mio duro lavoro, stavo cercando un volo economico in partenza da Bologna e decisi di lasciar decidere al destino la mia destinazione, inserendo “ovunque” nel browser.

Di solito sono amante dei luoghi da visitare, ma l’app mi mostrò Palma di Maiorca: avevo già visto Palma durante una crociera, quindi, quella volta la scelsi per il relax e il mare.

Il giorno prima di arrivare scrissi un messaggio per incontrare altri viaggiatori solitari come me, nello stesso gruppo d’italiani sull’isola a cui ancora oggi sono iscritta, e qualcuno mi scrisse in privato, altri direttamente sul gruppo.

Chiaramente ho conosciuto un sacco di persone, alcune sono diventate amici e altre non le ho mai riviste, ma con le quali sono rimasta in contatto e ogni tanto mi chiedono come va qua a Maiorca.

L’incontro più importante di tutti è stato quello che ha cambiato la mia vita; un incontro voluto dal destino e che ci ha fatto scegliere di continuare il viaggio della vita insieme. Sto parlando del mio attuale compagno.

Ora viviamo insieme in un piccolo paesino dell’isola e sicuramente il non essere da sola in questo processo mi ha aiutata tantissimo.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

Parenti, amici e anche conoscenti hanno reagito in maniera molto diversa l’uno dall’altro ma la frase che ho sentito più spesso è stata “beata te”.

Ancora oggi non riesco a capire questa affermazione. La cosa più plausibile è che molte persone si sentono intrappolate in una routine dalla quale non sanno come uscire.

Devo dire che è stata durissima anche per me, ci ho messo più di un anno a trovare un po’ di stabilità e la certezza di aver fatto la scelta giusta.

Come descriveresti Maiorca a chi non c’è mai stato?

Maiorca, innanzitutto, è un’isola che fa parte della regione autonoma delle Baleari. È una zona un po’ particolare della Spagna che, come altre regioni, ha una sua seconda lingua ufficiale, il catalano.

È un luogo molto stimolante, perché è conosciuta a livello internazionale e, soprattutto, è molto ben collegata con il resto del mondo grazie al suo meraviglioso aeroporto, ancora oggi in crescita.

Sicuramente questo ha influito nella mia scelta.

Grazie ad app e a gruppi online sono riuscita a fare tante amicizie in poco tempo, anche se ancora oggi è difficile avvicinarsi di più ai maiorchini.

Il sole, il mare e il clima mite sono le cose più belle dell’isola. Questa offre una varietà di paesaggi che sono difficili da descrivere: si possono trovare percorsi di trekking, andare in bici in tranquillità o con percorsi per i più esperti ma si può anche visitare la città principale, Palma, che offre tanto a livello di storia, e godere della tranquillità di paesini come ad esempio Valdemossa o Sollér, facendo anche un tour storico con il trenino, partendo dalla città.

Di cosa ti occupi?

Questa è la domanda da un milione di dollari. Al momento sto ancora cercando di capire come muovermi ma qui ci sono possibilità di lavoro per tutti i gusti.

Il difficile per me è che non vorrei assolutamente ricadere in un lavoro che mi riporti all’amministrazione o alla contabilità in generale, quindi, sto ancora cercando di capire chi sono e cosa voglio fare.

Nel 2022 mi sono abilitata come accompagnatore turistico in Italia e sto cercando di entrare a far parte di un’azienda internazionale che mi porti a svolgere la professione di tour leader.

Nello stesso tempo, sto pianificando l’apertura di un blog di viaggi per raccontare questa isola meravigliosa e anche la mia regione natale, le Marche. Mi sento sempre divisa a metà tra i due luoghi: se finora pensavo fosse una cosa negativa, ora penso che non lo sia più e che veramente posso amare entrambi allo stesso modo e aiutare le persone che vogliono esplorarle con i miei suggerimenti.

Pensi che sia facile, per un italiano, trovare lavoro lì?

La risposta automatica che tutti darebbero è: dipende. Questa parola è veramente vaga ma fondamentale. Dipende da cosa si cerca, da quante lingue si parlano e dalle proprie abilità personali.

Alcuni lavori sono pagati molto bene ma la conoscenza del castellano (spagnolo) è imprescindibile (es. lavori edili, elettricisti, idraulici, ecc…). Altri lavori, come nel campo della ristorazione, sono di più facile ricerca e posso dire che spesso manca personale idoneo e di frequente è sufficiente saper parlare inglese e uno spagnolo basico per essere assunti.

Se si punta a lavori di più alto livello, precedenti esperienze in campo internazionale sicuramente aiutano nei processi di selezione.

La lingua tedesca è molto richiesta in quanto vi è una presenza enorme di turisti e abitanti provenienti dalla Germania.

Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?

Alcune cose costano tanto, altre le trovo meno care rispetto ai prezzi che ci sono nella zona da cui provengo, che penso sia una delle più costose d’Italia (provincia di Rimini).

Puoi dirci i costi medi per servizi e beni di uso comune?

Come tutto, dipende dalla qualità del cibo che si compra ma una spesa per due arriva alle 50-60 Euro a settimana. Io ho una macchina a GPL e sì, c’è il GPL sull’isola e costa circa un 40% in più rispetto all’Italia. Non ho mai visto il metano, forse perché è di difficile trasporto. La cosa strana dei costi del carburante è la grande variabilità dei prezzi, che in Italia non esiste per via dei cartelli tra società petrolifere. Il carburante, quindi, è una spesa affrontabilissima.

Come ti sembrano la burocrazia, la sanità e i mezzi pubblici?

La burocrazia è un po’ lenta, più funzionale per alcune cose e meno organizzata per altre. Penso, ad esempio, al fare una dichiarazione dei redditi.

Prendendo appuntamento presso un ufficio delle entrate, la fanno loro tranquillamente, gratis e senza che tu debba rivolgerti a un commercialista, anche se, naturalmente, ci sono diversi professionisti del settore.

La sanità non l’ho ancora testata ma, nel complesso, una volta ottenuti tutti i documenti, si ha diritto al medico di base e a servizi di medicina di base gratuiti o con piccoli contributi.

I mezzi pubblici sono funzionanti in tutta l’isola. Ci sono servizi da e per l’aeroporto verso tutte le principali destinazioni e per i residenti i mezzi sono tutti gratuiti fino a dicembre 2024. Non so se poi verranno rinnovate le stesse condizioni per il 2025, in ogni caso si ha diritto a degli sconti.

Per i turisti a Palma, si possono trovare delle carte con 10 viaggi che permettono di risparmiare 0,50 centesimi per ogni tratta.

Come ti sei mossa per trovare un alloggio?

Il problema degli alloggi è una cosa molto seria sull’isola. Ritrovo anche qua la situazione che c’è in molte aree d’Italia. Pochi affitti e tanta richiesta hanno fatto lievitare i prezzi di 300-400 Euro in più negli ultimi 5 anni, per ogni abitazione. Qui molti hanno scelto di condividere gli alloggi con altre persone, cosa che in Italia ancora non viene presa molto in considerazione, ma è quello a cui si arriverà se le cose non cambieranno.

Una famiglia che vuole trasferirsi qua deve prevedere un budget mensile di 1200-1400 Euro il mese e, di conseguenza, deve avere un lavoro che gli permetta di mantenersi.

Per quel che riguarda noi, abbiamo acquistato una casa e anche su questo potrei scrivere una guida completa. Trovare una casa costruita bene non è stato facile ma il lavoro grosso l’ha fatto il mio compagno, devo essere onesta.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Anche a questa domanda rispondo con la parola “dipende”. È più facile avere amici stranieri o spagnoli della penisola piuttosto che maiorchini però non mi lamento delle conoscenze che ho e che sono riuscita a costruire in questi due anni. Le poche persone del posto che conosco, mi hanno dato tanti suggerimenti su quali sono i gusti locali, i cibi tipici e, soprattutto, frequentandole, capisci quanto siano veramente persone di cuore se ti prendono in simpatia.

Come tutti i popoli ogni persona è a sé e, viste le ultime vicende contro l’overtourism, arrivate anche sugli schermi delle televisioni italiane, qualcuno mi potrebbe dire che sono pazza a rimanere qua.

Come descriveresti le loro vite?

I maiorchini in generale sono persone “isolane”. Hanno le loro buone e cattive abitudini. La cosa che ho capito è che se gli parli in maiorchino (cioè una versione dialettale del catalano), sono molto più disposti ad ascoltarti. Sono tutti bilingue ma molto attaccati al loro essere maiorchini e alla loro lingua.

Al volante non usano le frecce (le usano quado si ricordano) e le rotonde sono degli optional stradali. Fare 10 km per loro significa fare un viaggio. Chi vive al nord raramente scende a Palma e stiamo parlando di una sola ora di auto, ben percorribile con autostrade molto nuove.

La cultura della siesta e del lavorare con calma è molto sentita. La domenica nei paesini è tutto chiuso, si anima un po’ Palma, perché più turistica, ma nel resto dell’isola, tranne rari casi, rispettano molto il riposo.

Quali sono state le difficoltà più grandi che hai dovuto affrontare?

La difficoltà più grande che sto ancora cercando di affrontare è la barriera linguistica legata al catalano. Alcuni lavori, tra cui quello di guida turistica, hanno barriere all’entrata legate alla lingua ufficiale che non comprendo ma, essendo io “ospite”, devo assolutamente sforzarmi per adeguarmi al sistema.

Questo è un po’ lo scoglio più grande che sto trovando per arrivare a svolgere una professione che mi piacerebbe molto e mi porterebbe a far amare quest’isola a tanti turisti italiani in vacanza.

La seconda difficoltà che ho dovuto affrontare è fare la spesa. Sembra una stupidaggine ma non è così.

Cambiare le proprie abitudini, vuol dire anche incappare in problematiche legate ai prodotti che vai ad acquistare ogni giorno e vi assicuro che, all’inizio, ci mettevo due ore a fare una normale spesa di 15-20 minuti. Con il tempo si migliora e si diventa più rapidi.

E quali, invece, le gioie e soddisfazioni?

Le gioie e le soddisfazioni sono state tante. La prima tra queste, avere alcune delle spiagge più belle del mondo a portata di mano. Abituata a un mare ben diverso, la varietà ambientale e di offerta dell’isola mi fanno pensare di aver fatto una scelta giusta anche solo per il panorama di cui posso godere appena ne ho l’esigenza.

Sicuramente avere la possibilità di frequentare tante persone che non sono nate e cresciute nello stesso posto è l’altra bellissima cosa di cui posso godere ogni giorno. Questo regala una visione molto più aperta e realistica del mondo, almeno per quel che mi riguarda.

Che consigli daresti a chi vorrebbe trasferirsi a Maiorca?

Consiglio vivamente di passare un periodo più lungo di una settimana e sondare il terreno per il lavoro che si vorrebbe fare e per cercare un alloggio in loco. Purtroppo, come ovunque, si sentono frequentemente truffe di ogni tipo e modello (anche utilizzando false piattaforme di prenotazione online, che sembrano quelle vere). Consiglio di utilizzare l’app Meetup, che qui è molto popolare, per frequentare eventi in cui conoscere gente e carpire informazioni utili.

E, soprattutto, consiglio di arrivare già con delle ottime basi di castellano, perché senza è dura.

Se ci si trasferisce con bambini, la cosa fondamentale è valutare il sistema scolastico e capire se vengono riconosciuti tutti gli studi fatti in Italia. A volte so che alcuni cicli non sono completi (es. si è in seconda media) e viene richiesto di rifare tutto il ciclo di studi.

E quali a chi vorrebbe andarci in vacanza?

Le vacanze qui sono meravigliose ma agosto non è il periodo giusto. C’è tanta gente e, chiaramente, Maiorca resta pur sempre un’isola.

Consiglio di decidere una zona da visitare e di concentrarsi su quella, perché in un’unica vacanza non si può vedere tutta Maiorca. In una settimana, andando da nord a sud e da est a ovest, si possono vedere le cose fondamentali, ma veramente macinando chilometri e perdendo un po’ il senso di vacanza.

Il mese più bello dell’anno a mio avviso è sicuramente giugno, nello specifico, consiglio la prima metà del mese: tutto è molto verde e ancora vivibile, quindi, sicuramente si può godere di più delle spiagge e si riesce anche a trovare meno affollamento. Tuttavia, ogni mese ha le sue bellezze.

Se non si cerca per forza il caldo, la natura di Maiorca si vive molto bene anche in inverno e le temperature sono come nel Sud Italia o anche qualche grado in più, dipende sempre dai venti.

Maiorca viene scelta, fuori stagione, come meta turistica per gli amanti della bicicletta, proprio per i suoi paesaggi e le varie opzioni che si hanno a disposizione.

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa diversamente?

La nostra vita è data da un insieme di scelte, quindi, con il senno di poi, posso affermare con certezza che avrei cambiato Paese anni fa, sapendo quanto è dura oggi, a quasi 40 anni.

A chi pensa che tutto sia scontato, posso dire che è molto più dura quando sei più radicato alle tue abitudini e alcuni giorni davvero ti chiedi se hai fatto la scelta più giusta per te.

Progetti futuri?

Studiare il catalano e riuscire a farmi comprendere dai maiorchini. È un obiettivo a medio-lungo termine perché, al momento, ho accantonato il pensiero di fare la guida turistica qua ma non è detto che non possa succedere prima.

Sto cercando di vivere un po’ di più nel “qui e ora”, quindi, al momento, non scarto nessuna opzione per il futuro, sicuramente legata al mondo del turismo e dei viaggi.

Per seguire e contattare Maria Elena:

Social: @almaontravel – Azima Maria Elena Mangani

E-mail: mariaelenamangani@gmail.com